Antonella Pini, presidente della sezione bolognese della Uildm, commenta la frode messa in atto attraverso la vendita di arance, interrotta dai carabinieri dopo la denuncia fatta dall’associazione. Un ringraziamento alle forze dell'ordine e un messaggio ai cittadini: "Continuate a sostenerci".
Un ringraziamento alle forze dell’ordine per avere tempestivamente interrotto una “ignobile truffa” di diverse migliaia di euro a danno delle persone più deboli e un messaggio di rassicurazione ai cittadini: “è stata sospesa ogni raccolta fondi attraverso la vendita di arance, continuate a fidarvi della Uildm e delle sue attività a sostegno delle persone con distrofia muscolare”. Così Antonella Pini, presidente della sezione bolognese della Uildm di Bologna, commenta il raggiro messo in atto contro l’associazione dall’imprenditore agrigentino arrestato lo scorso 30 ottobre dai carabinieri di Rubiera, provincia di Reggio Emilia, dove viveva, dopo una denuncia fatta dalla stessa Uildm.
L’uomo, che intanto è stato scarcerato, è accusato di appropriazione indebita per essere venuto meno all’accordo sottoscritto con l’associazione e aver sottratto i fondi, raccolti attraverso la vendita telefonica di arance ai cittadini delle province di Reggio Emilia, Modena e Bologna, che avrebbero dovuto essere devoluti per sostenere la ricerca scientifica e l’assistenza alle persone con distrofia muscolare.
“Grazie alla nostra caparbietà e alla nostra forza - dice Antonella Pini - ci siamo assunti la responsabilità di querelare il truffatore per porre fine a una truffa ignobile e deprecabile, perché realizzata per nome e a danno non solo della nostra associazione, ma soprattutto delle persone fragili, quelle affette da distrofia muscolare”.
“Il nostro ringraziamento - continua la presidente della Uildm di Bologna - va al lavoro oculato dei nostri legali (Alessandro Moretti e Antonella Rimondi, entrambi del Foro di Bologna) e alla professionalità delle forze dell’ordine e della magistratura, che hanno dato immediatamente seguito alla nostra denuncia e hanno recuperato le ricevute contraffatte con il logo della nostra associazione attraverso cui la frutta veniva fraudolentemente venduta”.
Un messaggio, infine, ai cittadini: “Continuate a sostenerci, ma non acquistate frutta pensando così di aiutare la UILDM di Bologna-: fintanto che le cose non saranno concluse, abbiamo sospeso ogni attività di raccolta fondi attraverso la vendita di frutta”.